Medicina Interna

Domande frequenti

Che cos’è lo scompenso cardiaco?

Lo scompenso cardiaco è un insieme di sintomi e manifestazioni fisiche causato dall’incapacità del cuore di assolvere alla normale funzione contrattile di pompa e di soddisfare il fabbisogno di sangue di tutti gli organi. Parliamo di scompenso sistolico quando c’è  una ridotta capacità espulsiva del sangue e di scompenso diastolico se vi è una compromissione del riempimento ventricolare. Il cuore infatti, come ogni pompa, deve aspirare il contenuto e poi espellerlo: mediante l’atrio e il ventricolo destro riceve il sangue venoso dalla periferia e lo immette nella circolazione polmonare per l’ossigenazione, mentre con l’atrio e il ventricolo sinistro, lo espelle nell’aorta e quindi nelle arterie, trasportando ossigeno e nutrienti a tutti gli organi e tessuti. La funzionalità del ventricolo sinistro viene valutata con la frazione d’eiezione, un valore che esprime la percentuale di sangue che a ogni contrazione (sistole) del ventricolo sinistro viene espulsa in aorta. Si distinguono così: lo scompenso a frazione d’eiezione conservata (diastolico), lo scompenso a frazione d’eiezione ridotta (sistolico) e quello a frazione d’eiezione intermedia.

Cos’è l’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie, che è determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi e, nelle donne, è più frequente dopo la menopausa.

Cos’è la BPCO?

Con il termine BPCO (BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva) si indica un disturbo respiratorio complesso che colpisce i bronchi con conseguente riduzione della funzionalità polmonare. Tra le prime manifestazioni troviamo la bronchite cronica, vale a dire tosse quotidiana produttiva di catarro per almeno sei mesi l’anno, determinata da uno stato infiammatorio della mucosa bronchiale, che può degenerare in un’alterazione dell’albero bronchiale e, quindi, avere ripercussioni sullo scambio gassoso tra l’aria inalata e l’ossigeno assorbito dai polmoni. La persistenza dell’infiammazione a livello bronchiale può nel tempo determinare un’ostruzione con conseguente difficoltà a respirare. L’ostruzione viene identificata tramite un semplice esame funzionale: la spirometria. Se l’infiammazione non viene contrastata (attraverso l’abolizione del fumo di sigaretta o la riduzione dell’esposizione a sostanze tossiche per il polmone) questa può peggiorare nel tempo. L’uso di farmaci broncodilatatori e antinfiammatori inalatori permettere di rallentare la degenerazione.